Gli Incunaboli Della Biblioteca Universitaria Di Napoli. Catalogo
EAN:
9788869736964Categoria: Libri e riviste
Il catalogo degli incunaboli della Biblioteca Oratoriana dei Girolamini di Napoli, pur ancora parziale, è il primo risultato della Scuola di Alta Formazione in « Storia e filologia del manoscritto e del libro antico », diretta da Andrea Mazzucchi e istituita nel 2017 con una convenzione dell’Università degli Studi di Napoli « Federico II » e del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo per reagire all’odioso reato che nel 2012 aveva privato la Biblioteca di una porzione sostanziosa del suo patrimonio librario, imponendone una dolorosa quanto inevitabile chiusura. Il catalogo che vede ora la luce, frutto dell’impegno dei venti allievi della Scuola coordinati da Giancarlo Petrella, restituisce un primo segmento di tale secolare patrimonio, disvelando agli studiosi e alla collettività, per la prima volta in assoluto, ventisette degli oltre cento incunaboli che le fonti storico-bibliografiche interne testimoniano si conservassero tra le mura del complesso Oratoriano. Un percorso tanto suggestivo quanto atteso tra le pieghe della più antica biblioteca napoletana, che delinea modalità e diacronie nella formazione del fondo librario dei Girolamini. Lo scavo nei cataloghi storici – dal più antico del 1677, testimone bibliografico dell’originario fondo Filippino, a quello compilato da Alfonso Patturelli nel 1875 – consente di stilare, pur in absentia librorum, un elenco assai attendibile dei circa 120 incunaboli posseduti dalla Biblioteca prima del 2012, avviandone una necessaria destratificazione. Attraverso tale sentiero bibliografico emerge il sostanziale contributo, nell’ordine di una trentina di edizioni, molte delle quali manuziane, offerto all’incremento della dotazione incunabolistica Oratoriana dalla collezione del giurista napoletano Giuseppe Valletta (1636-1714), che i Girolamini acquisirono nel 1726. Pur circoscritta ai soli 27 incunaboli rimasti o riassegnati con sicurezza alla Biblioteca, l’indagine ha portato in superficie ben 17 esemplari mai censiti nei piú noti repertori bibliografici quattrocenteschi (IGI, ISTC ), con un già sostanzioso incremento alla conoscenza del patrimonio incunabolistico Oratoriano. Degno di attenzione è soprattutto il recupero di un terzo esemplare pergamenaceo, l’unico oggi noto in Italia, dell’Officium Beatae Mariae Virginis stampato a Napoli nel 1487 dal tipografo di origini tedesche Christian Preller, impreziosito da un raffinato apparato decorativo di matrice probabilmente napoletana. La registrazione delle molteplici tracce depositatesi sulle pagine restituisce infine la reale dimensione storica dei singoli esemplari, nella complessità delle loro relazioni diacroniche e delle idiosincratiche peculiarità, ricostruendone, fin dove possibile, i tragitti percorsi dal momento in cui uscirono dalla tipografia fino al loro arrivo sugli scaffali della biblioteca.
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